Dedicato a San Pantaleone, di cui conserva le reliquie nella cappella a sinistra del presbiterio, è un edificio quasi millenario: fu iniziato nel 1086-87, sul modello dell'abbazia di Montecassino, dal primo vescovo di Ravello, Orso Papirio. Della costruzione originaria rimangono gli architravi in marmo delle tre porte che si aprono sulla facciata, mentre i battenti bronzei della porta centrale risalgono al 1179 e sono opera di Barisano da Trani, autore della porta del Duomo di Monreale. Accanto alla chiesa di eleva il bel campanile a due piani, con bifore e archi intrecciati (XIII secolo).
L'interno conserva gli stucchi e le volte del rifacimento barocco solo nel transetto, a causa di un restauro effettuato negli anni Settanta. Lungo la navata centrale si fronteggiao due preziosi amboni: a destra, l'ambone del 1272, firmato da Niccolò di Bartolomeo da Foggia, è una cassa quadrilatera in marmo, sostenuta da sei colonne tortili su leoncini ruggenti, il tutto riccamente decorato con mosaici ed eleganti fregi. Di fronte, a sinistra, l'ambone più antico (1130), di derivazione bizantina, dono del secondo vescovo di Ravello, Costantino Rogadeo. Nella cripta si trova il Museo del Duomo, dove sono esposte alcune opere di oreficeria dei secoli XII-XIV e una serie di sculture coeve fra cui il busto di Silgigaita Rufolo, opera di Niccolò di Bartolomeo da Foggia.
L'interno conserva gli stucchi e le volte del rifacimento barocco solo nel transetto, a causa di un restauro effettuato negli anni Settanta. Lungo la navata centrale si fronteggiao due preziosi amboni: a destra, l'ambone del 1272, firmato da Niccolò di Bartolomeo da Foggia, è una cassa quadrilatera in marmo, sostenuta da sei colonne tortili su leoncini ruggenti, il tutto riccamente decorato con mosaici ed eleganti fregi. Di fronte, a sinistra, l'ambone più antico (1130), di derivazione bizantina, dono del secondo vescovo di Ravello, Costantino Rogadeo. Nella cripta si trova il Museo del Duomo, dove sono esposte alcune opere di oreficeria dei secoli XII-XIV e una serie di sculture coeve fra cui il busto di Silgigaita Rufolo, opera di Niccolò di Bartolomeo da Foggia.
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