Il Museo Statale di Mileto (VV)


San Fortunato


San Nicola


Il Museo Statale di Mileto è ospitato in un edificio ottocentesco. Il Museo espone un cospicuo patrimonio d’arte di notevole rilevanza, che abbraccia un arco temporale compreso fra l’età tardo imperiale e l’Ottocento.

Museo Statale di Mileto
orario di apertura al pubblico:
Ore 10.00 – 18.00

La Galleria Nazionale di Cosenza













Galleria Nazionale di Cosenza
Cosenza, Palazzo Arnone



La Galleria Nazionale di Cosenza rimane aperta al pubblico, dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
E' possibile ammirare la prestigiosa raccolta di dipinti costituita da opere di Mattia Preti, il più grande pittore della regione e di Luca Giordano, il più rinomato e importante pittore barocco napoletano. Accanto ad esse figurano, nella collezione cosentina, altre testimonianze di grandi maestri, fra i quali Pacecco de Rosa, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Sebastiano Conca, Corrado Giaquinto e Francesco Cozza. Potranno essere apprezzati, inoltre, i 38 capolavori della Collezione Banca Carime, opere donate in comodato d’uso da Banca Carime al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Porto Garibaldi (FE)



Porto Garibaldinato come villaggio di pescatori e sviluppatosi poi come paese intorno al porto, fu il primo insediamento balneare della costa. La località è caratterizzata da basse costruzioni, che mantengono l'aspetto del centro di pescatori, e dal lungo canale navigabile che collega Comacchio al mare.
Vivace è l'attività legata alla pesca, con l'andirivieni di pescherecci che dopo la partenza all'alba tornano presto il pomeriggio con nugoli di gabbiani affamati attorno alle loro barche. Un carico prezioso e fresco da assaporare nei numerosi ristoranti o a casa seguendo le indicazioni di chi con il pesce vive da sempre.
Porto Garibaldi si affaccia sul mare ma è anche lo sbocco di una lunga idrovia che conduce verso l'entroterra spingendosi fino a Ferrara. Sul portocanale, vera anima della località, si tengono ogni anno manifestazioni
folcloristiche quali la Festa della Madonna del Mare in giugno, la tradizionale processione con le barche addobbate, e a Ferragosto la grande Festa dell'Ospitalità, con l'offerta di vino DOC del Bosco Eliceo e pesce azzurro e con il gran spettacolo di fuochi d'artificio.

Traghetto
Un caratteristico traghetto, al termine di via Caduti del Mare, adibito al solo trasporto di bici e pedoni, effettua il servizio di collegamento con l'altra sponda del canale, dove si trova Lido degli Estensi.




Lavagna e Cavi (GE)



Dopo Chiavari, procedendo in direzione est, superato il ponte sul fiume Entella, si entra in Lavagna, il cui nome deriva da lavania, termine con cui i Romani designavano l'ardesia. Infatti, qui fin dall'antichità era praticata l'attività di taglio e di lavorazione della pietra nera di Liguria, estratta dalle cave presenti nelle valli dell'entroterra. Oggi il turismo e le attività ad esso collegate rappresentano le prinicipali risorse economiche insieme alla marineria. Infatti Lavagna è famosa sia per la sua spiaggia, sia per le strutture ricettive, sia per il suo vasto Porto Turistico che occupa ben 290.000 mq. Ottimamente attrezzato, permette l'ormeggio di quasi 1600 imbarcazioni da diporto lunghe da 8 m. fino a 50 m. Costruito secondo i criteri più moderni, è costituito da un molo foraneo di oltre 1 km e da un molo di sottoflutto. Nel suo interno sono sistemati diversi pontili dotati di tutte le attrezzature necessarie alle imbarcazioni. Esistono anche numerosi negozi, bookshop, ristoranti, boutique di moda e di arredamento marinari, officine meccaniche, cantieri di rimessaggio e di costruzione barche e uffici di brokers. La banchina permette agli armatori e ai possessori di barche di affidare i lavori di manutenzione a differente operatori, e di usufruire dei servizi di alaggio e varo.
Oltre al Porto Turistico, tra i più grandi e meglio attrezzati della Liguria e del Mediterraneo, Lavagna dispone di cantieri di costruttori e di artigiani altamente specializzati, che sono da sempre tradizionalmente legati al mondo della nautica.
Sul Lungomare Labonia, ampio ed alberato, impreziosito da panchine, alte palme e aiuole fiorite, si trovano numerosi bar, pub, ristoranti, pizzerie, gelaterie, alberghi, negozi e librerie. Di fronte si estende la vasta e sterminata spiaggia sabbiosa con una ventina di stabilimenti balneari, adeguatamente attrezzati anche per accogliere bambini, anziani e portatori di handicap. Dalla foce del fiume Entella sul mare, ci si dirige verso l'interno e si arriva con una lunga pista ciclabile intitolata a Gino Bartali, fino al confine con il borgo storico di Cogorno.
Proseguendo invece con la Via Aurelia, che insieme alla linea ferroviaria corre dritta e parallela alla costa qui bassa e sabbiosa, si raggiunge Cavi di Lavagna. Gradevole ed animata stazione balneare, insieme a Lavagna, è fra le più note e frequentate di tutta la Riviera Ligure. Il suo arenile, che è unito a quello della vicinissima Lavagna, lungo oltre 4 km, è il più esteso di tutto il Levante. Anche qui circa 20 stabilimenti balneari dislocati sul nastro argenteo della spiaggia sabbiosa, offrono il meglio del comfort e delle attrezzature per gli ospiti in vacanza. In entrambe le località l'arenile, sempre sorvegliato e monitorato, è particolarmente consigliato per le famiglie, in quanto l'accesso al mare è decisamente molto agevole e sicuro. Inoltre, vi si possono praticare gli sport marini, dal surf al windsurf, dalla vela al canottaggio, dallo snorkeling al diving. Ma non solo. Non mancano le attrazioni e le occasioni di divertimento per tutti. Eventi musicali e teatrali, pub e discoteche allietano le lunghe, tiepide e profumate serate della lunga estate.








La leggenda narra che in certi giorni ancora oggi si possono udire le campane che risuonano nel lago




Nei pressi del Passo Resia, proprio lì dove nasce l’Adige, un solitario campanile spunta dalle acque del lago di Resia, emblema della Val Venosta.

Quando venne creato il lago artificiale, le acque sommersero un piccolo paese e tutti gli abitanti dovettero vennero evacuati. Per la produzione di energia idroelettrica si decise di sfruttare i tra laghi di Resia di Curon e di San Valentino alla Muta. La creazione di una grande diga unificò i primi due precedenti laghi e sommerse gli abitati di Curon e parti di Resia, come anche gli antichi abitati di Arlung, Piz, Gorf e Stockerhöfe. Gli abitanti di questi paesi furono costretti a lasciare le loro case ed il loro terreno. Nell’estate 1950 il progetto venne completato, gli edifici distrutti ed infine sommersi nell’acqua. Solo il campanile romanico della chiesa, risalente al XIV secolo, venne salvato perché è posto sotto tutela dei monumenti.

A secondo del livello dell’acqua, la parte superiore del campanile è tutt’ora visibile. L’avvenimento è avvolto da molte leggende, ma non solo per questo il lago è una rinomata meta di gite ed escursioni.

In estate il lago rappresenta un vero e proprio luogo di relax, dove si può riprendere nuove forze e rilassarsi. Grazie a venti forti e frequenti il lago di Resia è diventato anche un noto luogo d’incontro per gli appassionati di kitesurf. E d’inverno, sul lago ghiacciato si pratica sci di fondo e slitta a vela…




Lido della Nazioni (FE)




L'abitato del Lido delle Nazioni è caratterizzato da ampie strade, molto verde e tanti negozi per il piacere di qualche acquisto dopo una giornata al mare. Le spiagge sono comodamente raggiungibili dal lungomare e si prestano per il divertimento dei bambini con scivoli, altalene, piscine. Per una vacanza all'insegna del benessere è aperta una moderna struttura termale che utilizza l'acqua salsobromoiodica, con centri massaggi e aree relax.
Per un tuffo nel passato, al Lido delle Nazioni si può visitare il Capanno di Garibaldi dove l'eroe dei due mondi approdò fuggiasco con Anita morente il 3 agosto 1849.

A due passi dal mare
Lago delle Nazioni. Questo bacino salmastro è il risultato di opere idrauliche effettuate tra Valle Bertuzzi e la pineta demaniale. E' un grande lago artificiale con una superficie di un centinaio di ettari, dove vivono anguille e cefali. La vegetazione è costituita da giunchi, cannucce palustri, piante officinali, mentre la fauna è caratterizzata da folaghe, tuffetti e
martin pescatori. Ogni anno è teatro di tutti gli sport d'acqua, come sci nautico, vela
agonistica, canoa, e di numerose altre iniziative legate al podismo, alla bicicletta e all'equitazione.



Arona (NO)



Arona (nel dialetto locale della famiglia insubre Aruna) si trova in provincia di Novara da cui dista circa 37 km.
E' situata sulla sponda occidentale del lago Maggiore. È attraversata dal torrente Vevera che sfocia nel lago Maggiore.
Il toponimo potrebbe derivare dalle radici celtiche art (monte) e on (acqua), con il significato di "monte sull'acqua".
Quinta città della provincia per popolazione, Arona è un moderno centro turistico e commerciale il cui sviluppo è stato favorito dalla sua posizione sulla via del Sempione e dal comodo collegamento con Milano (autostradale e ferroviario). L'armonia del suo territorio, attorniato da colline nella parte inferiore, rendono Arona una piacevole meta turistica.

LA STORIA
Le testimonianze confermano la presenza dell'uomo in questa parte meridionale del Lago Maggiore dalla preistoria , infatti in località Lagoni è stato rinvenuto un insediamento palafitticolo risalente all'età del bronzo (XVIII – XIII secolo a.C.,) E tracce di successivi insediamenti di alcune popolazioni celto-galliche a cui si deve probabilmente il toponimo Arona.
Al tempo della Roma imperiale fu un passaggio obbligato, sulla via del Sempione, per l'esercito romano alla conquista delle Gallie. Esistono reperti di una necropoli di quell'epoca - urne, vasi di terracotta, monete - nel museo cittadino nel centro storico di Arona). Nel medioevo si hanno notizie più certe sulle vicende della città.
Dopo le dominazioni: Bizantini, Longobardi, Franchi di Carlo Magno, nel XI secolo d.c. fu fondata una Abbazia Benedettina da tale conte Amizzone che vi portò i corpi dei martiri Graziano e Felino e da cui ebbe inizio il primo nucleo della comunità. Nella seconda metà del 1100 divenne poi libero comune, in cui si rifugiarono parecchi milanesi che scamparono alla dominazione dei Barbarossa, a quell'epoca risale il mercato tradizionale. In seguito, nella seconda metà del 1400 le vicende della città si legarono col ducato di Milano.
Retto dai Visconti che ne fecero una roccaforte di difesa, con Angera e vi infeudarono come conti i Borromei, ricchi banchieri - loro sostenitori - il piccolo borgo di pescatori ebbe un castello ed un porto ben difesi da solide mura fortificate. E' proprio nel Castello sulla Rocca che nel 1538 nacque San Carlo Borromeo.
Il territorio passò sotto la dominazione francese, spagnola ed austriaca, durante le guerre di successione nel 1600, poi ai Savoia. Fu sempre, però, sotto la signoria dei Borromei fino all'abolizione dei feudi nel 1797, che la roccaforte venne fatta smantellare da Napoleone, sceso alla conquista della Italia.
Sulla Rocca purtroppo sono rimasti solo alcuni bastioni diroccati ed un arco d'ingresso. Una sorte migliore ebbe il Castello di Angera che con il suo fascino medioevale domina il basso lago e che con la sua vista ripaga gli aronesi del torto subito dalla loro Rocca.
Da questo momento Arona sarà legata ai francesi fino al 1817, quando tornerà ai Savoia durante il Congresso di Vienna. Carlo Alberto di Savoia le conferisce il titolo di città nel 1838.
Nel 1848 Giuseppe Garibaldi entra in città durante la guerra d'indipendenza, vi ritornerà poi nel 1859. A fine secolo si verificò la più disastrosa inondazione del lago.
In Arona vi sono targhe che ricordano questo evento e segnano il livello a cui l'acqua giunge all'epoca.