Di età ellenistica (III secolo a.C.), fu interamente ricostruito dai Romani, forse nel II secolo d.C., che ne fecero un'arena per gladiatori. La costruzione sfrutta il naturale declivio della collina, la cavea formata da noce cunei di gradinate è coronata in alto da un doppio portico su colonne; la scena, un tempo dotata di un prospetto a colonne e nicchie, è oggi una maestosa rovina che inquadra la baia di Schisò e l'Etna come un perfetto fondale scenico. Ogni estate la città onora il suo massimo monumento con una rassegna.
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