Capranica Prenestina, situata a meno di 50 Km da Roma, vanta oltre all'incontaminata bellezza dell'ambiente naturale, un interessante patrimonio storico-artistico che testimonia la storia, la natura e la vita delle popolazioni che fin dai tempi antichi hanno abitato questo territorio.
I fondatoriIn questo percorso tra arte e natura, che ne caratterizza l'essenza, apparve verosimile quella ricostruzione che riconduce l'origine della denominazione alla gente che fondò il paese.
Da alcuni documenti risulta infatti, che Capranica Prenestina fu fondata nell'800 d.C. da gente che veniva dalla campagna. Il termine latino “Gens Campanica” potrebbe dunque aver originato il nome del borgo “Campanica”, successivamente trasformato in “Capranica”. In realtà la prima citazione storica del paese si riscontra in un documento del 1252, atto di divisione dei feudi tra i Colonnesi, secondo la quale Capranica Prenestina veniva assegnata alla famiglia Colonna, di cui ne rimase feudo fino al 1568. Successivamente il feudo passò alla famiglia Capranica cui subentrarono nel 1665 i Barberini. Dopo l'affermazione dell'autonomia comunale la storia di Capranica Prenestina s'intreccia con quella della frazione di Guadagnolo che, staccato da comune di Poli, venne ammesso al paese per rendere possibile il raggiungimento di un quorum di popolazione imposto da una legge dell'epoca.
Da alcuni documenti risulta infatti, che Capranica Prenestina fu fondata nell'800 d.C. da gente che veniva dalla campagna. Il termine latino “Gens Campanica” potrebbe dunque aver originato il nome del borgo “Campanica”, successivamente trasformato in “Capranica”. In realtà la prima citazione storica del paese si riscontra in un documento del 1252, atto di divisione dei feudi tra i Colonnesi, secondo la quale Capranica Prenestina veniva assegnata alla famiglia Colonna, di cui ne rimase feudo fino al 1568. Successivamente il feudo passò alla famiglia Capranica cui subentrarono nel 1665 i Barberini. Dopo l'affermazione dell'autonomia comunale la storia di Capranica Prenestina s'intreccia con quella della frazione di Guadagnolo che, staccato da comune di Poli, venne ammesso al paese per rendere possibile il raggiungimento di un quorum di popolazione imposto da una legge dell'epoca.
Arte e cultura
Queste origini storiche di Capranica appaiono del resto documentate dalla solenne bellezza della Chiesa di Santa Maria Maddalena, dominata dall'elegante “cupolino” Bramantesco e testimoniate dal Palazzo Capranica, oggi Barberini. Sorto su antiche preesistenze medioevali, edificio presenta all'esterno un'architettura caratterizzata da un fitta tessitura in pietra calcarea bianca, rimasta intatta nonostante i numerosi interventi di ristrutturazione, fra i quali i più significativi hanno consentito il recupero dello storico salone comunale e la realizzazione del Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini. Concepito per operare come simbolo di una cultura ambientale finalizzata a coniugare la tutela dell'ambiente con l'attività di fruizione, le opere didattiche e la ricerca scientifica, esso costituisce un particolare esempio di sintesi fra arte e natura dei Monti Prenestini.
Natura e paesaggio
Con le sue vaste pinete, i suoi boschi di faggi e querce, il territorio di Capranica Prenestina, con un'estensione di circa 13.000 ettari, e dominato da Monte Guadagnolo, ove a circa 1218 metri è arroccato il centro abitato più alto del Lazio. Qui, nel cuore dei Monti Prenestini, si può godere un panorama incomparabile che dai Monti Sabini Simbruini ed Ernici, si estende fino all'Agro Romano e nelle giornate particolarmente limpide, raggiunge il mare. In questi luoghi giace come un'oasi di pace e tranquillità, il fascino spirituale del Santuario della Mentorella, edificato su uno sperone roccioso e caratterizzato da varietà botaniche cosi uniche da essere inserito nella carta regionale del Lazio fra gli ecosistemi da salvaguardare.
Escursioni
La vera attrattiva di questi luoghi è rappresentata dalla natura che, generosa e sorprendente, è rimasta pressoché intatta attendendo di essere riscoperta alla fruizione escursionistica e di essere vissuta sulle tracce di quegli antichi sentieri che rappresentano il segno più evidente del vissuto della gente di queste montagne. La varietà del paesaggio è peraltro tale da presentare lo scenario ideale per condurre tranquille passeggiare a piedi, in mountain bike o a cavallo anche su vasti territori completamente ricoperti di castagneti secolari. Essi trasversalmente costituiscono l'elemento di identità di questo territorio in quanto simbolicamente racchiudono un patrimonio ove la sinergia fra uomo e natura ha segnato con il passaggio dal “selvatico al domestico”.
Feste e tradizioni
Il castagno ha rappresentato per secoli il principale frutto della natura dei prenestini, garantendo la sopravvivenza di questa gente, caratterizzandone dapprima le abitudini alimentari e divenendone successivamente una preziosa peculiarità da valorizzare e commercializzare come elemento caratteristico di qualità. Da tale diffusione, antica e radicata, legata al fore utilizzo della castagna, è dedicata la tradizionale manifestazione denominata “Sagra della Mosciarella”, che si svolge ogni anno nel mese di novembre.
La “Mosciarella” è la castagna secca ottenuta con un processo di lavorazione lungo e ancora basata su sitemi tradizionali che vengono mantenuti e tramandati di generazione in generazione secondo un'usanza antichissima. Questo evento, oltre alla valorizzazione della castanicoltura ed in generale dei prodotti tipici locali, è dedicato anzitutto alla sensibilizzazione delle popolazioni locali verso la conservazione del proprio esclusivo patrimonio che comprende, l'ambiente i beni storico-artistici e anche la gastronomia particolarmente apprezzabile perché basata su prodotti naturali e per ricercate e attente tecniche culinarie.
Testo tratto da: http://www.capranicaprenestina.eu
La “Mosciarella” è la castagna secca ottenuta con un processo di lavorazione lungo e ancora basata su sitemi tradizionali che vengono mantenuti e tramandati di generazione in generazione secondo un'usanza antichissima. Questo evento, oltre alla valorizzazione della castanicoltura ed in generale dei prodotti tipici locali, è dedicato anzitutto alla sensibilizzazione delle popolazioni locali verso la conservazione del proprio esclusivo patrimonio che comprende, l'ambiente i beni storico-artistici e anche la gastronomia particolarmente apprezzabile perché basata su prodotti naturali e per ricercate e attente tecniche culinarie.
Testo tratto da: http://www.capranicaprenestina.eu
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