Santa Teresa Gallura (OT)
















Santa Teresa Gallura
(in gallurese Lungòni, in sardo Lungone, in bonifacino Lungùn) uno dei gioelli turistici della costa settentrionale della Sardegna, per lungo tempo è stata frequentata solo dagli avventurieri che battevano le bocche di Bonifacio. Notizie incerte si hanno di due insediamenti romani: "Longon!, che peraltro ha dato il nome all'insenatura di Porto Longone, e "Tibula", nei pressi di Capo Testa, dove si trovavano diverse cave di granito.
Più chiaro è il quadro medievale: i Pisani avevano una stazione marittima nella vicina baia di S. Reparata, ma il castello, fondato sembra da Eleonora d'Arborea, venne demolito nel 1418. A un lungo abbandono seguì la colonzzazione piemontese del 1808. La necessità primaria era in quel tempo quella di porre freno al contrabbando ma anche di presidiare un'area appetita alla Francia di Napoleone.
L'abitato, cui venne imposto il nome della regina, presenta un impianto a scacchiera caratteristico degli insediamenti sabaudi nell'isola, ed è incentrato su Piazza Vittorio Emanuele II, oggi animata da negozi e caffè e punto di incontro di abitanti e turisti. Da qui si raggiunge in breve il promontorio roccioso dominato dalla Torre Longosardo (XVI secolo) alla quale si accedeva per una scale che veniva ritirata da una porta aperta a metà altezza. Dall'alto si apre il panorama a destra: le pareti verticali che cingono l'insenatura di Porto Longone; a sinistra, le rocce che precipitano nella spiaggia della Rena Bianca e l'isola Monica circondata da scogli (raggiungibile a piedi per la scarsa profondità del mare); all'orizzonte, le coste della Corsica e le case di Bonifacio.
Santa Teresa Gallura è una meta turistica molto ambita, il paese è caratterizzato da basse costruzioni.
La cittadina è facilmente raggiungibile, dal porto e dall’aeroporto di Olbia, in meno di un’ora di macchina; dal porto di Porto Torres poco più di novanta minuti; circa due ore dall’aeroporto di Alghero.




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