Tra i più interessanti complessi medievali dell'Italia meridionale, sorge isolata nella campagna venosina.
Di origine paleocristiana, venne ampliata dai Normanni e dai benedettini, ma rimase incompiuta. Nella chiesa vecchia (XI secolo), affiancata dalla sede abbaziale, si segnalano i resti della costruzione paleocristiana (cripta, mosaici pavimentali, affreschi bizantineggianti) e la tomba di Alberada, prima moglie di Roberto il Guiscardo. Dalla chiesa nuova, iniziata nel 1135 dietro l'abside della vecchia e rimasta incompiuta, restano solo i muri perimetrali, le tre absidi e il colonnato di destra della navata mediana: quanto basta per riconoscere l'impostazione con presbiterio cinto da deambulatorio, secondo il modello derivato dalle grandi "chiese dei pellegrini" francesi. Accanto alla chiesa nuova sono visibili le tracce dell'antico Battistero paleocristiano (V secolo).
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Abbazia della SS. Trinità a Venosa (PZ)
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