Marradi (Maré in dialetto romagnolo) è un ridente comune toscano attraversato dal fiume Lamone in provincia di Firenze, si trova nell'Appennino Tosco-Romagnolo ai confini con la provincia di Ravenna.
Il paese ricco di tradizioni antiche di arte, cultura e lavoro accoglie tutto l'anno i turisti che vengono a visitarlo.
Il Metelli citò nei suoi scritti, la Valle d'Amone come la più bella delle zone appenniniche romagnole.
Marradi è gemellata con la cittadina francese di Castelnaudary, cittadina di antiche origini celtiche nel sud della Francia ai piedi dei Monti Pirenei.
LE FRAZIONI
Lutirano
Dista dal Capoluogo 18 km, servita da strada provinciale che collega Marradi a Tredozio, si trova in un'ampia vallata. E' bagnata dal torrente Acerreta. E' sicuramente la più ricca zona agricola del Comune di Marradi.
S. Adriano
Località dove era solito soggiornare Maghinardo Pagani. Antica torre del castello di "Benclaro" dove morì il condottiero. E' ricca di Artigianato e in particolare l'Ortofrutticola del Mugello. Paese natale del Pittore Naif Francesco Galeotti.
Campigno
La frazione è divisa in tre gruppi di antiche case, molte delle quali rimesse a nuovo (Le Pille, Magliabecco, Farfareta), è servita da strada comunale che per un lungo tratto costeggia il torrente Campigno, dalla località Ravale s'inerpica attraverso i massi della frana di Gamberana (1900), sino a giungere al "Passo delle Scalelle", in questa località è stato eretto un cippo in arenaria per ricordare la "Battaglia delle Scalelle" (1358), quando i villani locali distrussero la compagnia di ventura comandata dal Conte Lando.
Da Campigno, gli amanti delle escursioni possono raggiungere, attraverso un sentiero panoramico, la cima più alta del Comune di Marradi, "Monte Lavane" (m 1241 slm).
Popolano
Da visitare la Chiesa prioriale di S. Maria, si trova conservata una pregevole ceramica della scuola "Della Robbia".
Crespino
Zona climatica. L'acqua e l'aria sono pure. Nell'antica Abbazia dell'XI secolo è conservato un quadro di scuola giottesca.
Gamogna
In antichità chiamato "Gamugno", eremo fondato da San Pier Damiani nel 1053. La bellezza del paesaggio è rimasta incontaminata da vie di comunicazioni. L'antico complesso, però, ha subito i danni del tempo e dall'abbandono della campagna.
Badia del Borgo
La Badia, uno dei complessi monastici più importanti del territorio, risale all'XI secolo, ed appartenne prima ai Benedettini, poi ai Vallombrosani, insieme all'abbazia di Crespino. Il complesso fu ristrutturato in forme barocche nel 1741 ed oggi si presenta attorniato da edifici ruralizzati. Il severo e massiccio campanile a pianta quadrata e a due ordini di bifore, mantiene l'originario aspetto romanico. I grandi altari barocchi hanno quadri del XVIII secolo, mentre decorazioni in stucco impreziosiscono l'ambiente. Nella sagrestia è conservato un gruppo di pregevoli dipiniti di un anonimo maestro di Marradi (fine 1400).
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