Melfi e Acerenza (PZ)

Adagiata su una terrazza vulcanica alle pendici de monte Vulture, Melfi con il suo castello, imponente e irregolare, è nota per il suo più celebre abitante: l'imperatore Federico II di Svevia. I suoi avi, i Normanni, ne iniziarono la costruzione che lui ampliò, consapevole dell'importanza di quella cittadina che fu elevata a capitale del Regno normanno e da cui fu promulgato il Liber Augustalis, ovvero le Costituzioni che avrebbero rivoluzionato l'impianto giuridico fino all'epoca moderna.Testimone silente della religiosità del borgo è, poi, la Cripta di Santa Margherita, cappella rupestre scavata nel tufo, risalente al XIII secolo, che custodisce pregevoli affreschi di santi raffigurati in stile bizantino e in stile catalano, la vita e il martirio di Santa Margherita e il noto Monito dei morti che sembra raffiguri l'Imperatore Federico II con la sua famiglia.

Definita "città cattedrale" per l'inconfondibile profilo della chiesa romanica che caratterizza il cuore del borgo, Acerenza ha origini antichissime.
Città romana, normanna, rinascimentale, la sua storia è raccontata nei segni delle architetture, nelle allegorie cesellate nel portale della Cattedrale, nei legami forti con la Chiesa e il Papato.

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