Palme, agrumi e profumati giardini segnano scorci e architetture medievali. Scoperta da intellettuali stranieri (Florence Trevelyan, Goethe, Geleng e altri) ha vissuto momenti di grande splendore turistico.
Fama e notorietà accompagnano ancora la bellezza del luogo in cui il celebre teatro greco, che ha come sfondo l'Etna e il mare, rammenta il lontano passato di "Tauromenium" fondata nel 358 a.C. da profughi di Naxos
Guy de Maupassant scriveva nel 1889 che "... se qualcuno dovesse passare un giorno soltanto in Sicilia e chiedesse cosa è necesario vedere, io gli risponderei senza esitare: Taormina. E' soltanto un paesaggio, ma un paesaggio in cui si trova tutto ciò che sembra fatto sulla terra per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia".
Nella città, celebrata da molti illustri personaggi, tutto risponde alla fama: la posizione su una collina sospesa tra rocce e mare su un terrazzo del Monte Tauro, il clima e le fioriture, i panorami e le memorie, le atmosfere e le frequentazioni. Fu un sito siculo, poi greco. "Tauromenium", più tardi colonia romana e , per qualche tempo, in epoca bizantina, principale città dell'isola. Nel 902 venne distrutta dopo un assedio arabo; ricostruita, fu di nuovo atterrata per risorgere sotto i Normanni. Idrisi, il geografo di Ruggero II, la descrisse come città "notevole, vetusta, illustre tra le antiche". L'atmosfera prevalente è medievale e ogni cosa sembra avvolta da una vegetazione subtropicale, dal profumo degli aranci e dei mandorli.
Nessun commento:
Posta un commento