Castel d'Ario (MN)













Centro agricolo e industriale del Mantovano, chiamato originariamente Castellaro per via della presenza del castello fin dai tempi antichi. Situato nella pianura alla destra del fiume Tione, costituisce una tappa importante nel percorso chiamato strada del riso, che si snoda tra la sponda sinistra del Mincio, il confine veneto, il Po. Paese carico di storia, nel passato fu feudo del Vescovo di Trento in terra mantovana.
Il Castello di origine scaligera, insieme a quelli di Villimpenta, Castiglione Mantovano e a quelli scomparsi di Ostiglia, Castelbelforte e Goito, contribuì a formare una potente linea difensiva a nord-est di Mantova. Oggi rimangono una parte della cerchia e quattro torri, di cui la maggiore, detta Torre della Fame, è nota per la drammatica vicenda di Francesco Pico della Mirandola e dei suoi figli, ivi lasciati morire di fame da Passerino Bonacolsi; nella stessa torre trovarono la morte i figli dello stesso Passerino per mano dei Gonzaga.
Molto importante la Parrocchiale dell'Assunzione, eretta verso la metà del XVIII sec. da Girolamo dal Pozzo. Custodisce nell'abside tre tele di Gian Domenico Cignaroli.
Curiosità: il nome di "Castel d'Ario" fu scelto da Giosué Carducci, mentre la leggenda vuole il castello costruito dal centurione Ario. Ma la località è anche legata alla nascita del pilota automobilistico Tazio Nuvolari (1892), nato alla corte Ronchesana.

Testi tratti da http://www.turismo.regione.lombardia.it

Nessun commento:

Posta un commento