Soncino (CR)



Il borgo di Soncino sorge nel verde paesaggio della pianura cremonese. Secondo gli studiosi il toponimo è attestato nel 920 come “Castri Soncini” e nel 959 come “De Sentine”, mentre in un documento del 1144 troviamo “Sencinum”.
L’antico “Castrum” si ritiene fondato dai Goti nel IV secolo. Al tempo del dominio bizantino in Italia, Soncino fu compresa nel territorio di Bergamo e i longobardi, nuovi invasori, ne fecero un feudo militare.
Intorno al 600 fu aggregato alla diocesi di Cremona e subì il suo primo sterminio nel 773 ad opera dell’esercito di Carlo Magno. Soncino fu acquistato da Cremona dai conti di Bergamo nel 1118 e quindi eretto in borgo franco e a baluardo contro i Milanesi e i Bresciani. Proprio questi ultimi, così come i Cremonesi, si contesero ripetutamente Soncino, a causa della sua posizione geografica. Travagliata dalle lotte intestine tra Guelfi e Ghibellini, Soncino fu dominato dal ghibellino cremonese Buoso Dovara (1247-1267).
Nel 1259 i Soncinesi, capeggiati da Giovanni Turcazzano presero parte alla battaglia di Cassano d’Adda contro il tiranno Ezzelino da Romano, il quale, catturato, morì in una cella della torre civica. Nel 1332 Soncino passò sotto la signoria dei Visconti e l’appartenenza a casati milanesi si protrasse anche con gli Sforza, ad eccezione di due brevi periodi durante i quali il borgo passò sotto la Repubblica di Venezia.
Oltre alla presenza veneta, Soncino fu occupato dai Francesi e dagli Spagnoli, che la eressero in marchesato, concedendo il titolo di marchesi alla famiglia Stampa.
Tra i vari Personaggi storici e illustri fanno parte dell’ambito religioso la beata Stefana Quinzani e la Santa Paola Elisabetta Cerioli, entrambe donne di fede che operarono per il bene della comunità. Michelangelo Ghisleri, cioè papa PioV, che fu impegnato nella Lega Santa contro i Turchi ed anche attivo nel Concilio Tridentino. Inoltre, furono a Soncino il già citato Ezzelino da Romano; Napoleone Bonaparte, che fu ospite del borgo nel 1796 e pernottò nella Casa degli Azzanelli: l’avvenimento è testimoniato dallo stesso generale, nel primo volume della sua Correspondance. La più importante figura artistica fu infine il contemporaneo Piero Manzoni a cui Soncino diede i natali.

Le Chiese
Al centro del borgo sorge la chiesa di S. Giacomo, che costituisce un cospicuo esempio di architettura romanico-lombarda, tutt’ora evidente nonostante gli interventi barocchi del Sei e Settecento. Particolarmente significativi il campanile ettagonale, realizzato dall’ordine religioso degli Agostiniani, e le vetrate di frate Ambrogino da Tormoli, realizzate nel 1495.
La chiesa di S. Maria Assunta, costruita nel 412, è la più antica Pieve della Diocesi di Cremona. Fu rimaneggiata dopo il terremoto del 1802 ed ampliata verso la fine dell’Ottocento ad opera dell’architetto Carlo Maciachini. Al suo interno, essa conserva pregevoli dipinti e sculture, tra i quali un prezioso affresco del primo quattrocento raffigurante la “Trinità ariana”; l’opera di gran lunga più importante è la tela di Matthias Stom, un pittore fiammingo, rappresentante Vespasiano che fa liberare Giuseppe Flavio dalle catene.
Appena fuori dalle mura si trova la chiesa di S. Maria delle Grazie, edifica sulla base di una cappella già esistente alla metà del 1400. Semplice nel suo impianto architettonico, merita attenzione, al suo interno, per il cospicuo decoro in terracotta e, soprattutto, per lo straordinario ciclo di affreschi, parte dei quali realizzati da Giulio Campi.

Il Borgo medioevale
Uno dei fattori che ha determinato la forma urbanistica di Soncino è di carattere storico-politico.
La cinta muraria, che ancora oggi circonda quasi interamente il borgo, è stata costruita da Buoso Dovara nel ventennio della sua Signoria e successivamente rinnovata ed ampliata dal duca Francesco I Sforza nel 1463. Tuttavia è dato loro l’appellativo di “mura venete” poiché l’operazione di rinnovamento venne avviata dai Veneti qualche mese prima della loro ennesima cacciata.
Il paese conserva ancora oggi tracce della sua storia comunale e medievale.
Palazzo Covi e palazzo Azzanelli, un tempo policrome, sono testimonianza della lunga tradizione locale nell’utilizzo della terracotta. Fanno parte, inoltre, del borgo fortificato, la Piazza del Comune, sulla quale si innalza l’imponente Torre civica e il Palazzo comunale e la Biblioteca comunale che un tempo ospitava l’antico Teatro.
Testimone della ricchezza idrica di Soncino e dello sviluppo del commercio manifatturiero, è il complesso dei mulini ad acqua che si sviluppa nelle adiacenze della Rocca.

Percorsi naturalistici
Parco del Tinazzo. L’antico complesso rurale, doveva già esistere come giardino nel XVI secolo, collegato al piccolo oratorio campestre; il suo nome deriva dalla voce latina “tinacium”, che indica una depressione paludosa che un tempo era alimentata da numerose risorgive. Il parco vero e proprio venne realizzato tra la fine del XVIII secolo e inizi del XIX utilizzando molte varietà di essenze esotiche e ricercati innesti. L’elemento più significativo del complesso naturalistico è il piccolo santuario della Madonna della Neve, costruzione che racchiude un ciclo composito di affreschi a soggetto religioso.

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