Cocconato è stata nel medioevo il centro principale della famiglia comitale dei Radicati e sede di un feudo imperiale.
Il nome si ricollega probabilmente al latino medioevale coccum (altura), con evidente riferimento alla posizione orografica, poiché il paese è situato a circa 500 m di altitudine.
Cocconato è un paese tipico del Monferrato, con la sua chiesa e i suoi rinomati ristoranti, salumici, caseifici e produttori di ottimi vini.
Le specialità tipiche hanno reso e rendono tutt'oggi famoso Cocconato: la robiola, la cui fama risale ai tempi passati, e negli anni Trenta fu anche decantata dal poeta dialettale Nino Costa.
I salami di Cocconato sono apprezzati ovunque e l'odierna produzione, esportata ben oltre i confini regionali, avviene ancora sulla base di antiche e segrete ricette. Tra i salumi regna incontrastato il cotechino.
I vini cocconatesi, tra cui sono degni di nota Freisa, Barbera, Malvasia, Bonarda, Grignolino, Nebbiolo e Dolcetto, sono oggi esportati in ogni parte del mondo.
E per finire non sono da dimenticare i dolci tra cui i torcetti, fragranti paste secche, e le torte di nocciola.
Cocconato ha, inoltre, un clima mite che permette la crescita di numerose specie vegetali ed è definito "la riviera del Monferrato".
Tra gli edifici religiosi: la Parrocchiale dedicata alla Madonna della Consolazione, di impronta tardo settecentesca, che conserva quadri attribuiti a Guglielmo Caccia detto il Moncalvo; la piccola Chiesa di Santa Caterina, dotata di una pregevole facciata barocca; la Chiesa della Trinità, eretta agli inizi del Seicento, che conserva all'interno degli altari policromi finemente decorati. L'edificio più notevole è il Palazzo Comunale, del secolo XV, con portico e monofore ogivali riccamente decorate in cotto come tutta la facciata, dotato di portici ad archi poggianti su robusti pilastri quadrati, e in ottimo stato di conservazione. L'edificio è una delle poche testimonianze rimaste dell'architettura gotica civile nel Monferrato.
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